Alice, Dorothy & Wendy - Il Meraviglioso Mago di Oz - Review Party


Ciao a tutti!

Oggi inizia il Blog Tour della Oscar Mondadori dedicato a tre capolavori senza tempo: “Alice nel paese delle Meraviglie”, “Il meraviglioso mago di Oz” e “Peter Pan”. Prima di parlare dell’articolo di oggi vorrei anzitutto ringraziare Lapetitepritt per avermi coinvolto in questa fantastica avventura. I blog con cui compirò questo viaggio sono: Nelyafinwee , SylexlibrisVittbookbites , EvenstarjohannaDebscourtofdreamsBookishbrainsBrainersabookishmemoire e Sun-flake


Direi che dopo le dovute presentazioni è arrivato il momento di parlare del libro che ho scelto di approfondire e recensire, ovvero: “Il Meraviglioso Mago di Oz”. Perché questo libro? Il titolo mi ha sempre affascinata e ricordo che dopo averlo letto la prima volta ne rimasi stupita. Non pensavo di poter stampare nella mia mente così tante frasi e parole.

Nonostante l’autore stesso abbia detto che: “nei racconti meravigliosi il bambino moderno cerca solo svago” eludendo la necessità di elementi che giungano alla fantomatica “morale della favola”, questo libro mi ha toccato più volte il cuore, insegnandomi qualcosa: non si tratta di morale, di capire ciò che è giusto e sbagliato, ma proprio di comprensione, di empatia, di connessione con il mondo che ci circonda e di consapevolezza.

Tante parole che possono sembrare senza senso, ma che sono pronta ad analizzare con voi, se vi va!

Prima di iniziare la mia recensione-monologo, lascio la descrizione del libro tratta dalla CE Mondadori e le informazioni sul libro.



Info

Titolo: Alice, Dorothy & Wendy
Autori:  Lewis Carroll, L. Frank Baum, James Matthew Barrie
Collana: Oscar Draghi
Casa editrice: Mondadori
Prezzo di copertina:  25,00 euro
Pagine: 540

Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la grande modernità.

Torniamo a noi.

“Il meraviglioso mago di Oz” è uno di quei libri che consiglierei praticamente a tutti. Questo perché oltre ad essere scritto davvero bene è anche divertente e significativo. Una cosa che mi piace fare quando leggo un libro è parlarne. Mi piace rendere partecipi gli altri della mia lettura e riflettere sul significato di parole ed azioni dei personaggi, quindi è un po’ quello che proverò a fare con questa recensione!

Chi conosce la storia di Dorothy sa certo che dal Kansas un tornado la scaraventa nel mondo di Oz, dove dopo una serie di peripezie (e un omicidio) la piccola si trova affiancata da tre strani personaggi: uno Spaventapasseri che vuole un cervello, un Boscaiolo di latta che desidera un cuore e un Leone che vorrebbe un po’ di coraggio. La compagnia dell’anello  Questo gruppo mal assortito inizia un viaggio per incontrare il grande e potente Oz, il mago che potrebbe aiutare ciascuno a realizzare il proprio desiderio, ma soprattutto a rispedire a casa la piccola Dorothy e il suo fedele cagnolino Toto.

Il mio personaggio preferito in tutto il libro è sicuramente lo Spaventapasseri. Questo perché è quel tipo di persona (persona? Pagliericcio? Come devo chiamarlo!?), insomma è quel tipo (ahahaha) che sa quanto sia importante avere un po’ di sale in zucca e fidatevi, al giorno d’oggi ce n’è bisogno.

La cosa che mi piace di questo libro è il grandissimo paradosso in cui vivono i personaggi: ognuno di loro desidera qualcosa che in realtà ha già ma non riesce a vedere.

Lo Spaventapasseri?  Ha le idee migliori in tutto il libro. Poco male per uno che continua a dire di non avere cervello.

Il Boscaiolo di latta? È più sensibile di qualsiasi altra persona nel mondo di Oz.

Il Leone? Mette più volte in pericolo la propria vita per i suoi amici, più coraggioso di così!?

Dorothy è un fattore scatenante, il fulcro dell’avventura. Senza di lei i personaggi non avrebbero potuto apprezzare davvero le proprie qualità, ma nella prima parte non ci appare come una vera e propria protagonista, non tiene le redini della situazione né agisce consapevolmente. Anche nella seconda metà della storia ci sembra che non si renda conto degli enormi poteri e possibilità che scaturiscano dalle sue azioni. Tuttavia, senza di lei non ci sarebbe mai stata quest’avventura e sono proprio i suoi compagni di viaggio a ribadirglielo.

«[…] io sono lieta di essermi resa utile a questi buoni amici. Ma ora […] credo che vorrei tornare nel Kansas.»

 Lo spaventapasseri, come dicevo prima, è proprio il mio personaggio preferito. Questo perché nonostante fosse considerato solo paglia utile a spaventare gli uccelli (senza neanche riuscirci) si è dimostrato il personaggio più intelligente e geniale della storia.

«Volare non possiamo, questo è sicuro; e non siamo neppure capaci di calarci in fondo a questo burrone. Ragion per cui, se non riusciamo a saltare dall’altra parte, dobbiamo fermarci qui dove ci troviamo». «Io credo che ce la farei, a saltarlo» disse il Leone Vigliacco, dopo aver preso con cura la misura del salto. «Quand’è così siamo a posto» rispose lo Spaventapasseri «perché ci puoi portare sulla schiena, uno alla volta.»

Mi piace la sua crescita nel racconto, mi piacciono le infinite possibilità che si sono aperte davanti a lui nel momento in cui è stato “liberato” dalla sua routine. È un po’ la dimostrazione di come ognuno di noi può trovare dinanzi a sé nuove possibilità se solo guarda le cose da una nuova prospettiva o supera la cosiddetta “comfort zone”.

Il boscaiolo di latta è l’incarnazione della sensibilità, un paradosso vero!? Proprio lui che essendo fatto di latta non sente nulla, non ha una pelle, nessuno stimolo esterno, riesce a mostrare un tatto fuori dal comune.

“[…] una volta il Boscaiolo di Latta calpestò uno scarafaggio che stava attraversando la strada, uccidendo il malcapitato. Questo rese molto infelice il Boscaiolo di Latta, che badava sempre a non nuocere a nessuna creatura vivente.”

Poi c’è il leone, un altro bellissimo personaggio, questo perché nonostante lui pensi di essere un vigliacco si fa in quattro per i suoi amici ed è pronto a rischiare la vita per loro.

«Siamo perduti, perché di sicuro quelli, con i loro artigli affilati, ci faranno a pezzi. Tu comunque mettiti dietro di me: io combatterò finché avrò vita».

Mi piace molto il mondo di Oz, il modo in cui l’autore ha saputo plasmare un universo così affascinante. L'idea di popolazioni tutte diverse tra di loro, dell'unione di elementi comuni al fantastico e l'importanza data al concetto dell'apparenza. 

Quanto di ciò che vediamo è reale e quanto plasmato per far sì che lo sembri? Lo stesso fantomatico Oz rappresenta questo concetto.

Non mi dilungo oltre per non spoilerare un'ipotetica lettura o rilettura dell'opera - nel caso in cui abbiate dimenticato alcuni particolari - ma vi invito a dare un'occhiata a tutti gli articoli di questo blogtour!  

Se siete interessati alle trasposizioni cinematografiche e televisive del “Maraviglioso mago di Oz”  vi consiglio di attendere il prossimo articolo :) 

Grazie per aver letto fin qui, vi piace questo libro? Fatemelo sapere nei commenti se vi và! J

-    Nell’immagine sotto – una bellissima grafica fatta da Pritt - potete vedere le altre tappe con recensioni e approfondimenti di ogni Blog. Buona lettura!

 


- Ophelia

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