Shades of Magic 2 night of knives- recensione

gennaio 20, 2023
Ringrazio la casa editrice ed Edelweiss per avermi permesso di leggere il volume in questione per una mia onesta recensione.


Trama: Written by #1 New York Times bestselling author V.E. Schwab and torn from the universe of the Shades of Magic sequence, this all-original comic book adventure continues the story begun in The Steel Prince - perfect for fans of bloody, swashbuckling adventure and gritty fantasy!
The young and arrogant prince Maxim Maresh, having faced the terror of the Pirate Queen, now aims to capture the respect of the combative port town of Verose - by taking the impossible challenges of the Night of Knives... and surviving, where none has survived before!
These are the hidden, secret adventures of Maxim, from long before he became the king of Red London and adoptive father to Kell, the lead of A Darker Shade of Magic! (Goodreads)


Shades of magic night of knives è il secondo volume della serie a fumetti dedicata a uno dei personaggi dei libri A darker shade of magic di V.E. Schwab.
L'autrice, insieme a disegnatore, ha cercato di darci uno sguardo complessivo sul passato di Maxim Maresh ripercorrendo gli eventi più importanti che gli hanno permesso di ottenere il soprannome di the steel prince.
Nello specifico in questo volume la Schwab ci racconta di come Maxim ha ottenuto il rispetto dei suoi uomini e ha consolidato la sua posizione attraverso la sua partecipazione alla notte dei pugnali.
La notte dei pugnali è una sorta di "bocca della verità" in versione torneo, dove il candidato deve sottoporsi a quattro sfide per poter dimostrare il suo coraggio. 
Questo non è l'unico elemento del worldbuilding che ci viene presentato perché si parla anche della magia degli Antari. Per chi non ha letto i libri, gli Antari sono dei maghi particolari sono tra i più potenti ma anche tra i più rari. Il protagonista della trilogia Kell, è egli stesso un Antari ma nonostante ciò molte cose che riguardano la sua magia continuano ad essere un mistero. Speravo che questa fosse l'occasione per coprire quei buchi, ma non è stato così.
Conoscendo già i personaggi è stato più facile immergerci nella storia, ma il volume presenta le stesse problematiche che avevo notato nel primo volume: è troppo sintetico e questo non dà profondità alla storia che appare piatta e insignificante. 
Ma è Maxim il vero problema: continuo a non vedere continuità tra l'uomo pronto all'azione e onorevole dei fumetti con l'uomo quasi ottuso dei libri. Per me non c'è evoluzione, la Schwab lo ha trattato come il cappotto di Kell, ovvero scegliendo la personalità che le faceva più comodo per la trama (per chi non sa cos'è il cappotto di Kell posso dirvi che è un cappotto mooolto bello. Lo voglio sigh).
Neanche i disegni sono riusciti a colpirmi completamente. In particolare ho ancora difficoltà a distinguere i vari personaggi.
L'unica cosa che ho apprezzato rispetto al primo libro è la caratterizzazione: tutti i personaggi sembrano più reali e riusciamo ad empatizzare con loro.



Voto complessivo:2.5 si poteva fare di più (molto molto di più)

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