Ten Thousand Stitches review
Regency housemaid Euphemia Reeves has acquired a faerie godfather. Unfortunately, he has no idea what he's doing
Effie has most inconveniently fallen in love with the dashing Mr Benedict Ashbrooke. There's only one problem; Effie is a housemaid, and a housemaid cannot marry a gentleman. It seems that Effie is out of luck until she stumbles into the faerie realm of Lord Blackthorn, who is only too eager to help Effie win Mr Ashbrooke's heart. All he asks in return is that Effie sew ten thousand stitches onto his favourite jacket
Effie has heard rumours about what happens to those who accept help from faeries, but life as a maid at Hartfield is so awful that she is willing to risk even her immortal soul for a chance at something better. Now, she has one hundred days - and ten thousand stitches - to make Mr Ashbrooke fall in love and propose. . . if Lord Blackthorn doesn't wreck things by accident, that is. For Effie's greatest obstacle might well prove to be Lord Blackthorn's overwhelmingly good intentions.
Ringrazio Netgalley per avermi fornito una copia digitale in cambio di una mia onesta opinione sul libro.
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Ten Thousand Stitches è il secondo libro in una serie di libri fantasy autoconclusivi accomunati dal fatto di essere ambientati in una Inghilterra di era Regency (tra gli anni '10 e gli anni '20 dell'Ottocento circa), perciò è possibile leggerli separatamente, infatti ho letto solo questo libro ma non ho avuto difficoltà a comprenderlo poiché la storia inizia e finisce qui.
La protagonista è Effie, una semplice cameriera brava a ricamare che si innamora di uno dei suoi datori di lavoro e, contro il proprio buonsenso, accetta un patto con una essere fatato, tale Lord Blackthorn, per poter conquistare l'amato. Ma ovviamente le cose non vanno come aveva pensato e la fata con cui ha stretto il patto è davvero peculiare e diversa da come se l'era figurata Effie.
La trama è piuttosto semplice, quasi ingenua perché abbastanza prevedibile, tuttavia ci sono stati alcuni momenti inaspettati e non mi è dispiaciuto essere sorpresa. Si tratta di una storia d'amore dolce, che ti fa sognare, e mi sono trovata comunque curiosa e desiderosa di proseguire la lettura nonostante tutto.
Il personaggio che ho apprezzato di più è sicuramente stato Lord Blackthorn perché è divertente e spicca per la sua diversità sia rispetto agli altri personaggi del romanzo, sia rispetto alle altre fate che intrecciano patti con gli umani.
All life is absurd to some extent or other.
L'ambientazione è la particolarità di questo libro ma al contempo può essere il suo punto debole. Infatti l'elemento storico è poco sfruttato o approfondito, serve più che altro a dare colore alla vicenda e proiettarla in un contesto affascinante ma lontano e poco dettagliato. Al contempo però dona alla storia un'aria fiabesca che di adatta bene alla storia raccontata e che rende piacevole la lettura. Considerando che non si tratta di un libro storico ma fantasy non ritengo una mancanza la scelta di non aver voluto approfondire la descrizione dell'epoca in cui la storia è ambientata.
Ho apprezzato come è stato gestito il tema del ricamo che dà il titolo al libro perché non è solo un elemento che dà il via alla storia ma ritorna a più riprese al suo interno, ha una sua funzione e una sua spiegazione e in generale si trova ben intessuto nella trama.
Per quanto riguarda l'inglese non ho trovato la comprensione particolarmente difficile, nonostante la presenza di alcuni termini tecnici del ricamo, le parti più complesse sono senza dubbio però sono quelle dei dialoghi della servitù: per quanto rimanga un inglese comprensibile, l'autrice ha comunque scelto di connotare la loro parlata con abbreviazioni e slang che, per chi non conosce bene la lingua, possono essere di meno immediata interpretazione.
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