Brothersong, TJ Klune- recensione
Ringraziamo la casa editrice per averci fornito della copia in anteprima per permetterci di leggerlo in anteprima e offrirvi la nostra onesta opinione.
Trama:Tra le rovine di Caswell, nel Maine, Carter Bennett ha appreso la verità di ciò che aveva avuto davanti agli occhi per tutto il tempo. E poi esso – lui – non c’era più.
Alla ricerca disperata di risposte, Carter si mette in cammino, abbandonando la famiglia e la sicurezza del suo branco, tutto in nome di un uomo che conosce soltanto come un lupo selvatico. Ma è lì che risiede il pericolo: i lupi sono branchi di animali, e più Carter resterà da solo, più la sua mente scivolerà verso la voragine infinita della follia degli Omega.
Ma insiste, seguendo le tracce lasciate da Gavin.
Gavin, il figlio di Robert Livingstone. Il fratellastro di Gordo Livingstone.
Ciò che Carter trova cambierà per sempre la vita dei lupi. Perché la storia di Gavin con il branco dei Bennett va ancora più indietro di quanto si possa immaginare, un segreto tenuto nascosto dal padre di Carter, Thomas Bennett.
E la conoscenza ha un prezzo: i peccati dei padri adesso ricadono sulle spalle dei figli. (triskell)
"Sei reale?"
Brothersong
è l’ultimo volume della saga di Green Creek di Tj Klune, una saga di licantropi
e di magia. Il libro presenta gli stessi punti di forza e difetti dei libri
precedenti.
Come negli
altri libri i problemi riguardano la trama e come alcune parti vengono
sviluppate in maniera frettolosa e confusionaria. In particolare questo libro è
il più lento e sembra quasi che non succeda nulla. Infatti il libro si
concentra più sulle emozioni che sul resto. E’ più una sorta di grande epilogo,
anche se finalmente tutte le cose finiscono a loro posto. Onestamente l’ho
apprezzato di più così, anche se capisco perché a qualcuno può non piacere. Io,
invece, dopo essere stata travolta da
questo fiume in piena di emozioni, di
gioia e di tristezza non riuscivo a pensare ad altro.
Ma soprattutto
Klune mi ha dato quello che desideravo di più, quello che non osavo neanche
sperare: in Brothersong si concentra soprattutto sul rapporto dei tre fratelli
Bennett piuttosto che sulla storia d’amore. Infatti il protagonista è Carter e
il suo ruolo da fratello maggiore ha sempre influenzato le sue azioni e il suo
passato, senza contare che l’amore che prova per i fratelli per lui è tutto. Per questo la parola chiave del suo libro non
poteva che essere “fratelli”.
«Sei il fratello maggiore. Finisce qui, però. Perché non è una strada a senso unico. Dovremmo proteggerci a vicenda. Ecco che cosa fanno i fratelli.» «Ãˆ quello che fa il branco…» «Non sto parlando del branco,» disse bruscamente Joe. «Sto parlando di te, me e Kelly. Non importa ciò che abbiamo fatto, non importa quello che abbiamo visto, siamo sempre stati noi tre. Non l’ho mai dimenticato. Nemmeno Kelly. Perché tu lo hai fatto?»
Però questo
non significa che la sua storia d’amore non sia bella. Gavin, il love interest,
è un personaggio da proteggere e il loro
rapporto è così delicato ma speciale da sembrare una delle migliori creazioni
dei maestri vetrai.
«Bum, bum, bum.» «Bum, bum, bum.» «Stupido Carter.» «Stupido Gavin.»
Da un punto
di vista strutturale, il libro è come i precedenti e alcune dinamiche e
situazioni si ripetono, ma questo non l’ho mai visto come un difetto in questa
saga, ma anzi, un punto di forza. E’ come tornare a casa e ritrovare le nostre
abitudini e tradizioni. Comunque ancora una volta l’aspetto migliore è come
Klune riesce ad adattare lo stile in base al punto di vista da chi lo scrive.
Dopo aver
analizzato il libro in tutti i suoi elementi devo però fare una considerazione negativa
leggermente spoiler. E’ stupendo il fatto che il personaggio aromantico sia in
una relazione queerplatonica, anche perché non se ne vedono molto in giro, ma ciò
che non ho apprezzato è il modo in cui la cosa viene vista come strana dagli
altri personaggi, ma soprattutto non approvo il modo in cui Klune dice più che
il personaggio aromantico è etero come se lui non facesse parte della comunitÃ
Lgbt+
[Fine
spoiler]
Detto ciò, è
arrivato il momento dei saluti. Gli ultimi per la saga di green creek.
Questo è un libro per cui vale la pena soffrire. E’ stato un viaggio breve, ma intenso, e l’attaccamento nei confronti ai personaggi è una cosa irrimediabile.
E sono davvero contenta che abbiamo avuto la possibilità di leggere questo piccolo gioiellino in Italia.
Questo è un libro per cui vale la pena soffrire. E’ stato un viaggio breve, ma intenso, e l’attaccamento nei confronti ai personaggi è una cosa irrimediabile.
E sono davvero contenta che abbiamo avuto la possibilità di leggere questo piccolo gioiellino in Italia.
Voto:5 stelle
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