The Henna Wars - recensione

Oggi torniamo con una nuova recensione. Vi parliamo di The henna wars di Adiba Jaigirdar

Trama:When Nishat comes out to her parents, they say she can be anyone she wants—as long as she isn’t herself. Because Muslim girls aren’t lesbians. Nishat doesn’t want to hide who she is, but she also doesn’t want to lose her relationship with her family. And her life only gets harder once a childhood friend walks back into her life.
Flávia is beautiful and charismatic and Nishat falls for her instantly. But when a school competition invites students to create their own businesses, both Flávia and Nishat choose to do henna, even though Flávia is appropriating Nishat’s culture. Amidst sabotage and school stress, their lives get more tangled—but Nishat can’t quite get rid of her crush on Flávia, and realizes there might be more to her than she realize. (Goodreads)

Tw // lesbofobia, bifobia, outing, razzismo, bullismo

The henna wars è un libro davvero scorrevole e che è difficile da mettere giù. Lo dimostra il fatto che l'ho letto tutto d'un fiato in un giorno.
L'inglese mi sembra anche piuttosto semplice quindi adatto a chi è ancora poco pratico.
La storia d'amore è carina ma, e questa è la grande pecca del romanzo, non è così centrale come mi aspettavo. Al contrario penso sia una storia su come reagire e rimanere fedeli a sé stessi quando le persone che dovrebbero sostenerti di più al mondo, i tuoi genitori, sono i primi che non ti accettano.

"Doctor, teacher, engineer, our Nishat could be anything she wants to be," Abbu says, clapping me on the back proudly. It's the most he's said to me in weeks, but there's a plasticity to his smile, a solemness to his voice. Nishat can be anything she wants to be, except herself

La storia inizia con la decisione della protagonista Nishat di fare coming out, azione che segue poche pagine. Come anticipato, i genitori non prendono molto bene la verità ed è in questo contesto ostile che la protagonista è costretta ad affrontare la sua cotta per Flavia e tutti i problemi causati dal nuovo progetto scolastico. La protagonista deve infatti creare un business e sceglie qualcosa di fortemente legato alla sua cultura, ovvero l'Henna. Vincere questo progetto per lei diventa la priorità ed pronta a far tutto. 
Secondo me, questa sua ossessione nel vincere dipende proprio dalla necessità di riuscire ad affermare sé stessa almeno in qualcosa, soprattutto dimostrando di essere una buona bengalesi. 

It doesn’t seem like much. But sometimes just being yourself -really, truly yourself- can be the most difficult thing to be.

Flavia è il personaggio che mi è piaciuto di più. È la dolcezza in persona. Però non è perfetta. Di origini brasiliane, ha però una cugina bianca che in qualche modo la protegge. Questo la porta a soprassedere su molte cose, come i comportamenti da bulla e razzisti della cugina. Ma soprattutto si macchia di appropriazione culturale e non riesce a capire il suo errore.
L'appropriazione culturale è un argomento centrale su cui non si spendono molte riflessioni, semplicemente ce lo mostra, amplificando in questo modo il messaggio che l'autrice vuole dare.
Comunque, tornando a Flavia, la presenza e il confronto di due personaggi di etnie diverse di religione e in posizioni diverse ci aiuta anche a capire che di fatto che il razzismo nei confronti delle varie minoranze è composta da pregiudizi e comportamenti diversi, quindi è importante non generalizzare.
La caratterizzazione dei personaggi secondari è più abbozzata purtroppo. Avrei preferito un maggiore approfondimento delle amicizie di Nishat.



A parte questi piccoli difetti, che possono benissimo dipendere dalla mancanza di esperienza dell'autrice, dato che è un'opera di esordio, questo è un libro consigliato, adatto per chi cerca una lettura semplice ma significativa.

Voto: 4 stelle consigliato

Jules

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