Dark rise, C.S. Pacat - recensione



Ringrazio la Casa editrice per avermi dato una copia in anteprima per condividere la mia più onesta opinione.


Trama: The ancient world of magic is no more. Its heroes are dead, its halls are ruins, and its great battles between Light and Dark are forgotten. Only the Stewards remember, and they keep their centuries-long vigil, sworn to protect humanity if the Dark King ever returns.
Sixteen-year-old dock boy Will is on the run, pursued by the men who killed his mother. When an old servant tells him of his destiny to fight beside the Stewards, Will is ushered into a world of magic, where he must train to play a vital role in the oncoming battle against the Dark.
As London is threatened by the Dark King’s return, the reborn heroes and villains of a long-forgotten war begin to draw battle lines. But as the young descendants of Light and Dark step into their destined roles, old allegiances, old enmities and old flames are awakened. Will must stand with the last heroes of the Light to prevent the fate that destroyed their world from returning to destroy his own.



Dark rise è il primo volume di una nuova trilogia fantasy targata C.S. Pacat. L'autrice di Captive prince unisce una Londra previttoriana al medioevo dei Cavalieri di Artù, creando così il setting per una battaglia tra luce e oscurità che non ha solo un carattere metaforico, ma anche concreto all'interno del libro. Da un lato abbiamo gli Steward con le loro luminose armature che sono a guardia della "the final flame", dall'altro lato un gruppo di uomini pronto a tutto per far rinascere il Dark King, l'avido e perverso re che in passato aveva quasi distrutto il mondo.
E al centro di tutto c'è Will Kemper.

While there is a single star, there is still light

Will è in fuga da mesi dagli assassini di sua madre. Non sa perché sia stata uccisa né perché gli stiano dando la caccia. Questo finché non incrocia gli Steward e scopre un mondo di magia e guerrieri.
Ma non è solo. A causa di diverse circostanze, anche Violet viene coinvolta in questa storia.
La cosa che mi spaventava di più era conoscere i personaggi femminili perché l'unico personaggio femminile veramente rilevante scritto della Pacat era Jocasta che non sono mai riuscita ad apprezzare.
Invece è facilissimo amare Violet. Fin dalle prime pagine appare come un personaggio forte e determinato ma anche buono e leale.
Mi sono piaciuti il suo messaggio e la sua storia.

And against the cold and rising dark, she drew her sword.

Non posso dire lo stesso di Katherine, l'altro punto di vista femminile. È soprattutto gusto personale, ma centra anche il fatto che non le viene ancora dato abbastanza spazio per essere apprezzata.

Tutti i personaggi rientrano facilmente nei ruoli classici degli epic fantasy, prescelto, l'aiutante magico, l'interesse amoroso... ma tutti riescono a ribaltare le carte in tavola, come James, il personaggio più atteso, dato che la Pacat lo ha descritto come Laurent se fosse passato al lato oscuro e con la magia.
Una definizione per certi versi calzante che prima di leggere avevo però interpretato in modo scorretto.
Pensavo di ritrovare qualcuno altrettanto calcolatore e perspicace ma questo titolo al momento sembra spettare a qualcun altro. 
Comunque le scene di James sono le migliori e le più intense.

The boy savior,” said James conversationally.
“Simon’s Prize,” said Will.

Un discorso analogo si può fare con Will che fin dalle prime pagine si cala perfettamente nel ruolo del prescelto. Rispetto però ai suoi "colleghi" in lui non c'è né finta modestia né riluttanza. Non mancano momenti in cui si sente frustrato e non crede in sé stesso, ma lui è più il tipo da "posso fare qualcosa per cambiare/ influenzare questa situazione? Bene allora devo e voglio farlo".
Questa è stata la prima cosa che mi ha colpito di lui.
La seconda cosa è la sua intelligenza.
È sempre bello e non molto frequente avere protagonisti intelligenti.

I think what people were is less important than what they are. And what people are is less important than what they could be.

Il wordlbuilding mi è piaciuto ma ci sono diversi elementi, uno in in particolare, che secondo me richiedevano spiegazioni che non ci sono state e quindi nel complesso non risulta ancora un mondo ben definito.
C'è anche un altro elemento che non mi è piaciuto durante la lettura e che ho rivalutato verso la fine ed è connesso alla rapidità con la quale i personaggi si legano. Tralasciando Violet e Will che sono davvero teneri insieme, alcune dinamiche non mi avevano convinto, almeno finché non sono arrivata alla fine. 

Il ritmo è davvero veloce ed anche ricco di colpi di scena, molti prevedibili ma che comunque hanno avuto un impatto emotivo alto.

Il climax finale, la parte preferita della Pacat, è anche la mia parte preferita. L'unica cosa che posso dire è che ho riletto l'ultimo capitolo più volte e che le ultime quattro parole vivono nella mia mente Rent free.
Mi aspetto tantissimo dal prossimo libro. Infatti in questo sta l'unico elemento in comune tra Dark rise e Captive prince. Questo primo volume ci dà solo un assaggio di quella che sarà la vera storia.




Dal secondo libro mi aspetto qualcosa di stilisticamente maturo come Dark rise e bello e intenso come The prince Gambit.

In conclusione Dark rise è un buon primo volume, come non ne leggevo da anni negli ya e soprattutto la saga ha il potenziale per diventare un must.


Voto 4.25 il preludio a qualcosa di grande.

Info

Titolo: Dark Rise
Autore: C.S. Pacat
Casa editrice: Quill tree books
Prezzo di copertina:// 
Pagine: 400

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