Incontro con Jay Kristoff, Roma

Sono passate due settimane dall'incontro di Roma con Jay Kristoff, così come è trascorsa una settimana dall'incontro di Milano. Ero davvero indecisa se parlarne oppure no, considerato che sono usciti così tanti articoli e post che sicuramente non avrei aggiunto nulla di nuovo. Questa è la ragione per cui questo articolo è uscito così tardi.
Prima di iniziare con la parte interessante, non mi sentirei a posto con la coscienza se decidessi di non parlare di una cosa spinosa. Per quanto ringrazio la Oscar Vault per aver organizzato questi incontri, e per averci dato questa bella possibilità, ci tengo a dire che non è accettabile da parte di una delle case editrici più importanti e ricche di Italia, una tale mancanza di disorganizzazione senza contare l'ambiguità di alcune scelte. Senza scendere nei particolari, l'elemento più grave è stata la decisione di tenere la presentazione in luoghi che non potevano affatto contenere il numero di persone che ci era stato comunicato nella descrizione dell'evento. Questo spero sia una cosa che non si ripeti perché parliamo della sicurezza dei partecipanti, dello scrittore e del personale.


Detto ciò, consapevole che forse il mio appello non servirà a nulla, parliamo dell'incontro. Mi sono divertita molto ed è stata una giornata molto tranquilla. Ho incontrato per la prima volta ragazze che seguivo da tempo e conosciuto nuove persone. Abbiamo parlato molto di libri e ho incontrato fan con cui condivido delle (vere) unpopular opinion: l'antipatia per Emma Carstairs, il nostro poco apprezzamento per le opere della Maas... E' stato fantastico, perché si sa, parlare dei libri che si amano è meraviglioso ma parlare dei libri che non ci piacciono è un'esperienza sublime.



Ma torniamo al protagonista dell'articolo. Tutte le persone che hanno incontrato Kristoff si sono innamorate di lui. Non importa che già fossero a conoscenza della sua gentilezza e della sua umiltà, perché averne la certezza, incontrandolo di persona, è stata una sorpresa per tutti.
Davvero, non ci sono parole per esprimere quanto sia stato dolce. Come aneddoto personale posso raccontarvi che prima della presentazione, mentre aspettava, è stato disponibile a farsi le foto con le persone che lo circondavano, tipo gli accompagnatori come mio padre o i genitori della ragazza seduta accanto a me. E' stato divertente in realtà.
La cosa più bella è stato vederlo emozionato perché incredulo che così tante persone fossero lì per vederlo. Lo avrete notato anche voi nei post e nelle storie che ha condiviso. Infatti nei primi minuti cercava sempre di farci una foto, nei momenti in cui lo presentavano o la traduttrice parlava in modo da non rubare tempo alla presentazione.(Alla fine ci è riuscito). E' davvero un orsacchiotto da abbracciare, nonostante lui ci tenga a sottolineare di avere un cuore nero.


Le domande sono state poste e risposte in modo tale da non spoilerare a nessuno la saga di Nevernight, e l'ho molto apprezzato, ma avrei preferito che alcune domande fossero centrate su altri libri, soprattutto quelli già tradotti o che lo saranno presto. (almeno ho contribuito a modo mio). La domanda più interessante è stata sul libro che sta attualmente scrivendo, e che verrà pubblicato anche in Italia ovvero Empire of the vampires. L'ispirazione è nata da un fatto realmente accaduto nel Medioevo, quando il sole è stato oscurato nel bel mezzo della giornata da una nebbiolina. Nel libro questo darà la possibilità ai vampiri di riemergere dall'ombra. Il protagonista sarà Gabriel, ha 35 anni ed è in carcere dove aspetta la sua condanna a morte. Altro protagonista è Dior di cui non ha potuto dire nulla perché altrimenti sarebbe stato spoiler. La storia si legherà in qualche modo a quella del Santo Graal. ( "Se avete amato Nevernight amerete anche questo" cit.)

Un'altra risposta che segnalo è quella sulle note a piè di pagina che sono servite da un lato per alleggerire il libro che altrimenti sarebbe risultato troppo cupo e pesante, e dall'altro per poter dare quegli approfondimenti sul worldbuiding che generalmente possono risultare noiosi. Inserendoli ai margini ha permesso a tutti di scegliere se leggerli oppure saltarli.

Kristoff ci ha parlato anche del suo amore per l'Italia. Qui si è sposato e infatti era qui per festeggiare il quindicesimo anniversario di matrimonio (Auguri!). Inoltre è stata Venezia ad ispirare il mondo di Nevernight.

Per quanto riguarda il suo rapporto con i fan, ha detto che gli piace rispondere sui social ma ora che i suoi follower sono aumentati, è più difficile farlo. "preferite che risponda per ore, oppure che scriva il libro?"

Per quanto riguarda Nevernight ci ha detto che all'inizio non sapeva come sarebbe andata a finire. Infatti ci sono principalmente due tipi di scrittori, chi decide ogni piccola cosa e poi inizia a scrivere, e chi invece decide in corso d'opera. A lui piace esplorare passo dopo passo e lasciare che la storia parli da sé. Per esempio per Darkdawn aveva in mente tre finali. E ha aggiunto che siamo stati molto fortunati perché poteva andare molto peggio.
Su Mia ci ha detto che è il personaggio in cui si rivede di più. Inoltre alla domanda di una fan, in cui si chiedeva perché lei non si è occupata della schiavitù, ha sottolineato come lei fosse una st*nza egoista. Mia non fa quello che è giusto. Cerca vendetta e non sta a guardare quali sono le conseguenze delle sue azioni.

Sempre a proposito della schiavitù e degli altri temi delicati, ha affermato con grande umiltà che lui non è nessuno e quindi non si permetterebbe mai di dirci come pensare. Per questo i suoi libri ti spingono a porre delle domande, ma non va oltre perché non sta a lui dare le risposte.




Inoltre, per quanto riguarda Nevernight, ci ha raccontato che all'inizio il suo editore non credeva avrebbe venduto, infatti era stato inserito per sbaglio in una mailing list del suo editore e quest'ultimo aveva condiviso un'email con le prospettive di vendita. Erano pessime, infatti la prima edizione non conteneva né mappe né altre cose "fighissime" come le edizioni attuali. Ha aggiunto che è stato merito dei passaparola di blogger e booktuber a permetterne il successo. Ma non soltanto loro (e vi consiglio di conservare questo messaggio bellissimo), tutti i lettori che hanno consigliato a un amico di leggerlo, o hanno scritto un post, un tweet o qualsiasi cosa hanno permesso tutto ciò e quindi hanno fatto un grandissimo regalo all'autore. Ci ha raccontato anche che a uno dei suoi ultimi firmacopie una ragazza lo ha ringraziato perché il libro gli ha dato la possibilità di fare coming-out con la sua famiglia.

Ho apprezzato il modo in cui rispondeva alle domande.
Anche alle più brevi e piccole, quelle in cui bastano un si e un no, ha risposto in maniera argomentata e approfondita. (Tipo il verso del cammello)
E' successo anche quando la parola è stata data al pubblico. Anche io ho fatto una domanda (più originale di quella del responsabile della Oscar che ha chiesto quale edizione fosse la più bella, ma diciamo è stata abbastanza stramba).
Gli ho chiesto chi tra lui ed Amie Kaufman avesse ucciso più personaggi nella trilogia di Illuminae. Ha prima riso (quella sua risata a metà tra il sorpreso e il timido che io adoro) e poi mi ha risposto. Ha guardato nella mia direzione per tutto il tempo, come ha fatto con la ragazza che ha posto la domanda prima di me, è con quella che l'ha fatta dopo. Nonostante ho difficoltà a mantenere il contatto visivo, non mi ha messo a disagio, anzi! Questa cosa mi ha davvero sorpresa! Sono contenta che mentre si rivolge a tutti, la sua attenzione si concentri almeno in parte, su chi ha fatto la domanda. E' una cortesia che fino ad ora non avevo mai visto con nessuno.
Se vi interessa la risposta ha affermato che è stato un lavoro 50% 50%. Anche se è assurdo crederci, Amie Kaufman è meno innocente di quanto sembri. Anche se nel primo libro lui è stato quello più cattivo, poi l'ha corrotta.
A proposito della sua co-autrice ha detto che la loro squadra è così forte perché si completano. Lui è l'oscurità mentre lei è la luce. Soltanto una volta hanno discusso seriamente su un libro ( se non sbaglio su un finale), durante un raduno di scrittori che si tiene ogni anno in Australia. Gli altri scrittori uscirono dalla stanza e li lasciarono soli per qualche ora.

Fatto quindi un riassunto della presentazione, ecco alcune considerazioni sul firmacopie. E' stato molto gentile e disponibile. Pensate che ha fatto la dedica quasi a tutti (se non a tutti ) i libri quando la sua regola generale è quella di un libro personalizzato a testa. Inoltre ho saputo che a Milano è rimasto fino alle 23:30.
Io ero molto impacciata e non ho avuto una conversazione con lui perché non me la sentivo ma quando mi sono scusata per il mio pessimo inglese lui mi ha rassicurato dicendo che era migliore del suo italiano.  Mi ha autografato tre libri tra cui Illuminae. A tal proposito ci tengo a dire che ha portato con sè, il timbro della coautrice e ha usato anche quello! ( E' una cosa dolce)  E poi abbiamo fatto una foto. Questa foto.



Così si è concluso il mio incontro con l'autore.
Kristoff è una persona speciale. Incontrarlo di persona è stato bellissimo. Spero che un giorno ritornerà e che anche voi abbiate l'opportunità di vederlo ( e anche io di rivederlo).

(nota bene: le risposte non sono testuali, ma una sintesi/interpretrazione)

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