La storia del divoratore dei corpi - recensione
Ringrazio la casa editrice per averci permesso di leggere questo libro a scopo di ricevere una recensione sincera.
Trama (amazon): Nella città portuale di Novas l’erede della Contea viene ritrovato nel suo letto sotto forma di nient’altro che sangue e ossa, ben spolpate da una qualche forza sovrannaturale. Tutta la città pensa all’opera di una strega: esse sono infatti in quel mondo presenze spaventose e infestanti e i cacciatori di streghe vengono pagati profumatamente per permettere al popolo di liberarsi di tale minaccia. Il Conte di Novas, preoccupato per l’incolumità propria e della sua discendenza rimasta, assolda il figlio di uno dei più grandi cacciatori del territorio, Flevin, morto da poco. Il giovane Iulius, attratto dalla prospettiva di un facile guadagno, accetta così di prendere per la prima volta il posto di suo padre, ignaro però dei tanti segreti che nasconde la città di Novas. Scoprirà presto, infatti, che non si tratta affatto di un omicidio isolato.In lotta per scoprire la verità , Iulius troverà strani alleati, nemici inquietanti e Judd, un guerriero destinato a diventare la sua nemesi, con cui intreccerà un rapporto di profonda rivalità e attrazione.
Tw: transfobia, morte
Jules: Il libro mi ha colpito molto fin dalla cover. E' esattamente nel mio stile e sinceramente non riesco a smettere di fissarla. Inoltre il teschio e i fiori sembrano davvero riassumere il libro. Infatti "La storia del divoratore dei corpi" è una fiaba dark. Con questa frase posso sintetizzare l'intero libro perché mi ricorda davvero una favola vecchio stile, dove tutto ti appare un sogno, astratto e non abbastanza concreto. Ammetto che mi ha sorpresa e soprattutto mi ha spaventata: scrivere un intero libro e un'intera saga così è davvero un azzardo perché si rischia di perdere facilmente l'attenzione del lettore, senza contare che in questi casi si rischia anche di creare un muro tra i personaggi e noi, perché per quanto possono risultare ben studiati e simpatici è difficile che si crei una connessione, un legame. Questo è quello che di fatto è successo in questo libro, ma non mi sento di considerarlo in tutto e per tutto un difetto, perché è proprio lo stile che lo rende originale.
E poi devo ammettere che Francesca Bufera è stata davvero brava nel creare una trama intrigante e ricca di colpi di scena. Non sono riuscita a staccarmi prima della parola fine e anche in quel momento desideravo altro. Iulius e Judd sono diventati il mio guilty pleasure e non ho problemi ad ammetterlo.
Iulius è il nostro protagonista, è figlio di un cacciatore di streghe ormai morto che però non ha intenzione di seguire le orme del padre. Eppure le sue disponibilità economiche lo costringono ad accettare l'incarico di un conte convinto che il figlio sia stato assassinato da una strega. Il nostro Iulius però non è affatto convinto che c'entri una strega, avere dei pregiudizi significa soltanto pregiudicare le indagini. E' una persona davvero razionale e intelligente, e questo unito alla sua bontà lo rende davvero diverso rispetto alle altre persone che si lasciano guidare dai pregiudizi e dai luoghi comuni. E proprio questo lo rende un fuoco intorno al quale voleranno diverse falene. Nel corso del libro troverà una nuova famiglia e anche dei nuovi nemici. Secondo me alcuni legami si sono stretti fin troppo in fretta ma ho un debole per il tropo found family e quindi anche in questo caso non riesco ad essere negativa. Comunque oggettivamente sarebbe stato meglio rallentare i tempi.
L'unico legame che ho trovato perfetto è quello di Iulius con quello che spero diventi il suo compagno ovvero Judd. Judd è un membro di una setta che dà la caccia le streghe, è assetato di morte e di potere. Indubbiamente è il personaggio che mi è sembrato più vivo, ha dato un tocco di vivacità alla storia. E con la sua intensità e sincerità è stato capace di stravolgere il mondo di Iulius, come quest'ultimo è riuscito a conquistare la sua curiosità e di più con la sia estrema coerenza e bontà .
E' un duo che fa scintille, e io no chiedo altro.
«Mi piaci, Iulius. Forse l’avrai capito. Ti ho sottovalutato, ma non ti libererai così facilmente di me. Quando capiterà di incrociare le armi di nuovo, mi ricorderò di farti più male. Se necessario, ovviamente.»
(Loro si che sono un enemy to si spera lovers!)
Come in ogni favola perfetta, ci troviamo in un tempo imprecisato e altrettanto sfumato è il worldbuilding. Purtroppo per quanto in linea con lo stile avrei preferito qualche chiarimento in più perché ci sono degli elementi che sembrano richiamare il nostro passato, ma contemporaneamente ci sono delle espressioni più moderne. Analogamente il sistema magico rimane in parte un mistero, ma questo l'ho apprezzato perché ci pone allo stesso livello di Iulius, che come noi ignora molte cose, e quindi spero che scopriremo tutto a tempo debito con lui.
Nel complesso è un romanzo che mi è piaciuto e che consiglio ( soprattutto perché voglio qualcuno con cui sclerare) anche se obiettivamente devo ammettere ci sono dei difetti.
Voto:3.5/4 non mi ha lasciato indifferente.
-Jules
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