The Last Tiger - recensione
Titolo: The Last Tiger
Autore: Julia Riew e Brad Riew
Editore: Kokila (PENGUIN GROUP Penguin Young Readers Group)
Data di pubblicazione: 29 luglio 2025
Il mio voto: 4/5
Trama:
Inspired by true stories from the authors’ grandparents’ lives during one of the darkest periods in Korean history, The Last Tiger is a debut young adult fantasy novel about the power of love to give voice to a silenced people.
In a colonized land where tigers are being hunted to extinction and ancient magic stirs, two star-crossed teens from opposite worlds—Lee Seung, a servant yearning for freedom, and Choi Eunji, a noble girl defying tradition—join forces to try and reshape their respective fates.
But their relationship evolves from begrudging accomplices to bitter adversaries as they soon find themselves on opposite sides of a battle over the last tiger, a symbol of their people’s lost freedom and key to the liberation of their country. As the ties between Seung and Eunji are complicated by their conflicting loyalties, tensions rise—especially when a charming princeling of the empire begins to rival for Eunji's affection.
In this friends-to-enemies-to-lovers story of forbidden romance, antagonists turned allies, oppression and liberation, neither Seung nor Eunji can abandon their mission—or each other. And as they embark on separate quests to find the elusive creature, each must also find the power within themselves to make their own destiny.
Ringrazio Netgalley e il gruppo editoriale Penguin per avermi fornito una copia digitale in cambio di una mia onesta opinione sul libro.
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Questo libro mi ha intrigata moltissimo per la sua premessa: due fratelli che scrivono un fantasy ispirato alla travagliata e osteggiata storia d'amore tra i loro nonni. Ovviamente ho passato tutto il libro a cercare di individuare le parti, le situazioni e anche i personaggi ispirati a questa storia vera.
La storia, grazie anche al riferimento esplicito alla storia dei nonni all'inizio del libro, sembra ambientata in Corea durante l'occupazione giapponese a inizio Novecento anche se non si nominano mai i due Paesi ma si usano sempre nomi metaforici e parlanti: Dragon Empire per riferirsi al Giappone e Tiger Colonies per la Corea. Quasi fino a metà romanzo, comunque, la narrazione è poco fantasy e più storica e serve per ambientare il libro e inquadrare i due protagonisti e la società (con le sue regole) in cui vivono.
La seconda parte invece ci fa entrare nel vivo dell'avventura e soprattutto l'elemento fantastico diventa il cuore pulsante della storia e non è più ai margini. In questo libro, il fantasy si unisce al folklore, alle leggende proprie della Corea e questa è una cosa che mi piace e affascina sempre.
Anche se non manca qualche colpo di scena ad effetto e in generale è un libro super godibile, scorrevole e carino, secondo me durante la lettura a volte si intravede che è il primo libro degli autori. Questo soprattutto in alcune scelte narrative e stilistiche che vanno nella direzione della semplicità ed eliminano alcune complessità e in particolare nella parte finale che secondo me manca di quel qualcosa che dia una vera sensazione di chiusura alla storia, sebbene comunque il finale non sia aperto.
Infine, faccio una riflessione personale: la cosa per me più strana, onestamente, è stato vedere l'equivalente narrativo dei giapponesi come gli antagonisti, i cattivi. Ovviamente non è un male, poiché nessun popolo è in assoluto positivo, buono e con una storia priva di azioni di crudeltà, è semplicemente la prima volta che mi capita di leggere a proposito di questo periodo storico dalla parte dei vinti.
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