7 libri alternativi da donare durante #ioleggoperché

novembre 03, 2023


Oggi vi consiglio 7 libri alternativi da donare alle biblioteche scolastiche delle scuole secondarie di secondo grado, durante la settimana annuale di #ioleggoperché
Io leggo perché è un'iniziativa italiana per incoraggiare la lettura, e soprattutto volta a finanziare le biblioteche scolastiche. 
Quest'anno si terrà dal 4 al 12 novembre 2023.

Ho chiamato questi libri "alternativi" perché non sono i primi titoli che ti vengono in mente quando pensi a libri che potrebbero interessare i ragazzi. Al contrario penso che rendere questi libri più accessibili possa avere un impatto positivo e soprattutto possono anche essere i titoli perfetti per un gruppo di lettura in classe.
Buona lettura e non dimenticatevi di donare!

Ace di Angela Chen

Raccontando le storie anche diversissime di alcune persone Ace, affronta i pregiudizi e i falsi miti che circondano la "A" di LGBTQIA+. E soprattutto ci invita a ripensare tutto ciò che crediamo di sapere sul piacere, sull'intimità e sui legami umani.

Cos'è veramente l'attrazione sessuale e come si vive senza averla mai provata? Cosa possiamo imparare dall'asessualità su temi come i ruoli di genere, il romanticismo, il consenso e le pressioni della società? Mentre lavorava come giornalista scientifica per "The Verge", Angela Chen ha iniziato a studiare il ruolo dell'attrazione sessuale nella cultura occidentale e il modo in cui l'esistenza dell'asessualità può aprire nuove prospettive per comprendere cosa attira gli esseri umani l'uno verso l'altro. Ciò che è emerso dalla sua indagine è che le questioni con cui si misurano le persone ace – su attività sessuale, intreccio tra sessualità e identità, esplorazione di bisogni diversi nelle relazioni – sono di interesse davvero generale. A cavallo tra reportage, saggio culturale e memoir personale, Ace parla di linguaggio, filosofia, medicina, stereotipi sociali… e molto altro ancora.





Il presidente Mattarella, i giovani e la Costituzione

Dopo una ampia introduzione che ripercorre la storia personale, politica e istituzionale di Sergio Mattarella, e il suo intreccio con la storia della Repubblica, Il Presidente propone una selezione dei suoi interventi, con una particolare attenzione alle “lezioni di democrazia” rivolte ai più giovani. Ne risulta un elogio della bella politica, un vocabolario che si declina seguendo il dettato costituzionale. La cultura, l’Europa, le migrazioni, la Resistenza, la lotta alla mafia, l’esercizio della memoria, la Costituzione: tutte parole chiave della sua esperienza al Colle. Schivo e riservato, dalle parole misurate e sempre attente, il Presidente Sergio Mattarella rappresenta una figura-antidoto rispetto alle derive della politica attuale. Un riferimento al di sopra delle parti, dalla parte della Repubblica. EDIZIONE AGGIORNATA IN OCCASIONE DEL TERMINE DEL MANDATO DEL PRESIDENTE MATTARELLA.





La memoria rende liberi

Un racconto emozionante su uno dei periodi più tragici del secolo scorso che invita a non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi, perché «la chiave per comprendere le ragioni del male è l’indifferenza: quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore».

«La violenza razzista è ormai un fiume senza argini, prodotto di una pazzia collettiva sapientemente alimentata dai seminatori di odio. I giovani devono conoscere quello che è realmente accaduto: è l’unico modo per porre un argine alla violenza presente e futura.» – Liliana Segre

«Se è necessario assegnare una scorta ad una signora anziana che non ha mai fatto male alcuno, ma che il male lo ha subito da bambina come Liliana Segre, vuol dire che gli interrogativi relativi alle differenze tra indifferenza, solidarietà, aiuto vicendevole da un lato e intolleranza e contrapposizione dall'altro non sono alternative retoriche e astratte ma estremamente concrete.» – Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica

«Un conto è guardare e un conto è vedere, e io per troppi anni ho guardato senza voler vedere.» Liliana ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come "alunna di razza ebraica", viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa "invisibile" agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz. Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla. Dopo trent'anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare i conti con la sua storia e la sua identità ebraica a lungo rimossa. «Scegliere di raccontare è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea». Enrico Mentana raccoglie le memorie di una testimone d'eccezione in un libro crudo e commovente, ripercorrendo la sua infanzia, il rapporto con l'adorato papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e la gioia ritrovata grazie all'amore del marito Alfredo e ai tre figli.





Palestina e Israele: che fare?

Ha ancora senso oggi parlare di Palestina e Israele usando espressioni come "processo di pace", "soluzione a due Stati", "partizione"? Ha senso continuare con un vuoto dibattito politico, facendo il gioco dei sionisti e mantenendo lo status quo? Le tesi di Noam Chomsky e Ilan Pappé raccolte in questo volume ruotano attorno all'idea che i tempi siano maturi per un cambio di rotta. Indugiare sulla questione israelo-palestinese significa condannare all'oblio un'intera popolazione, perciò, secondo i due autori, bisogna denunciare la natura di paese colonizzatore di Israele, spingere la comunità internazionale a prendere una posizione ferma contro le sue politiche d'occupazione e, soprattutto, ragionare in funzione di un unico Stato multietnico, dove palestinesi e israeliani possano convivere nel rispetto reciproco dei diritti umani. Si tratta di un nuovo approccio, i cui cardini scaturiscono innanzitutto dalla necessità di superare l'ipocrisia del lessico israeliano; non più "processo di pace", dunque, ma "decolonizzazione" e "cambio di regime". Come scrive Pappe, c'è bisogno di "un nuovo discorso che analizzi la realtà invece di ignorarla", perciò "se si vuole superare la paralisi concettuale impostaci dalla soluzione a due Stati, chiunque sia nelle condizioni di farlo - a qualsiasi livello - dovrebbe proporre una struttura politica, ideologica, costituzionale e socioeconomica che valga per tutti gli abitanti della Palestina, non solo dello Stato di Israele".




Parole di Conforto

Con questo libro Haig prosegue la riflessione sulla salute mentale cominciata con Ragioni per continuare a vivere e proseguita con Vita su un pianeta nervoso.

Come Matt Haig confida nell'introduzione, scrivere lo aiuta a mettere le cose in prospettiva, a vederle da un'angolazione diversa o semplicemente a «sfogarsi». È il primo dei molti consigli che dà ai suoi lettori – ricercare sempre la bellezza, anche quando certi stati d'animo non permettono di apprezzarla fino in fondo, perché tiene per mano la speranza; concedersi di non puntare sempre alla perfezione, perché non è di questo mondo; e sono consigli sinceri e spassionati, maturati con l'esperienza personale. Il lettore non deve aspettarsi la panacea, inesistenti soluzioni universalmente applicabili. Le parole – scritte, lette, ascoltate, pensate – diventano strumento di conforto, un modo per avvicinarsi agli altri e anche a se stessi, per conoscersi meglio e trovare il proprio modo personale di stare meglio. Parole di conforto è un libro da leggere e rileggere.



Residenza Arcadia 

Un condominio, nella periferia di una grande città. Liti e battibecchi tra condomini, in un'escalation di lentezza geologica tra incomprensioni ataviche e antipatie immotivate. Sullo sfondo, una dittatura militare. Daniel Cuello costruisce il libro perfetto, dosando con sapienza da consumato narratore i divertenti siparietti tra i suoi leggendari vecchietti e una macro trama intrisa di amori taciuti, profonde lealtà, dolori indicibili e grida strozzate in gola. Un libro allo stesso tempo leggero e pesante come un macigno, con un baricentro emotivo spostato tutto in avanti che verso il finale vi farà sentire un tonfo nel torace: il vostro cuore, pesantissimo, romperà gli ormeggi e diventerà il nodo alla bocca dello stomaco.



Salvezza-...A casa nostra. Cronaca di Riace


Dall’incontro con migranti e operatori, all’intervista a Mimmo Lucano: una straordinaria opera di graphic journalism e un fondamentale invito a restare umani.

«Una delle migliori dimostrazioni italiane di graphic journalism.» - Huffington Post

La Calabria è una terra di migranti e di immigrati: una delle regioni italiane più colpite dall'assenza di un futuro per i suoi giovani, e una di quelle che più si sono dedicate all'accoglienza. Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, sbarcati dalla nave Aquarius per il reportage a fumetti Salvezza, hanno camminato lungo il perimetro di un triangolo ideale, che unisce tre esempi di accoglienza: dal modello Riace, noto in tutto il mondo e ormai smantellato, a Gioiosa Ionica, uno dei casi virtuosi ancora funzionanti, passando per la baraccopoli di San Ferdinando, un buco nero dei diritti e dell'integrazione a due passi da Rosarno. "... a casa nostra" è un esempio di graphic journalism sul campo, che include un'intervista a Mimmo Lucano e le testimonianze di migranti e operatori, oltre a storie di successi e tragedie, di incubi burocratici e orrori quotidiani: una cronaca a fumetti dei destini di coloro che sbarcano nel nostro Paese.




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